I miei ricordi di  Vale sono  legati ad un particolare momento della mia vita. Ho avuto la fortuna di essere la sua maestra dei novizi e di condividere con lei la strada. Ricordo come fosse oggi , che durante una route diventata “storica” per tutta la strada che abbiamo fatto,quando si doveva affrontare un tratto in salita molto faticoso, mentre gli altri se ne andarono sicuri avanti io e lei rimanemmo indietro e insieme piano piano con fatica l’affrontammo.

Questo momento mi è rimasto nel cuore allo stesso modo di  una caratteristica dolcissima di  Vale: lei non dormiva se non aveva qualcosa di pizzo da toccare! Ricordo che durante un uscita era preoccupata perché aveva dimenticato “la sua copertina di linus” e così le diedi il mio reggiseno con gli inserti di pizzo.

Quando poi arrivò la mia malattia lei fu sempre presente con parole di Speranza , ma quando la malattia a sua volta la colpì  con lei non servirono parole perché nella croce aveva trovato la vita.

Ricordo che prima di partire per un viaggio in Argentina l’andai a salutare, erano i suoi ultimi giorni di vita e sul suo volto al di là della sofferenza c’era la gioia dei beati in Cristo Gesù.

Non la rividi più e seppi della sua morte nel cimitero di Buenos Aires.

La piccola e dolce Vale che sempre e comunque aveva vissuto senza mai rinnegare se stessa era tornata a casa.

Simona Novelli